
Home » Libri, album musicali, dedicati alla chitarra elettrica. » Rock Italiano anni 90. I miei 5 album preferiti.
Negli anni 90 in Italia venivano pubblicati periodicamente album rock con estrema facilità. Fortunatamente nella maggior parte dei casi si trattava di gran bella musica! Io ho sempre ascoltato di tutto, senza pregiudizio di stile o genere. Ho i miei generi e artisti preferiti, come tutti del resto, ma ricordo particolarmente 5 album di rock Italiano anni 90.
Vi propongo la lista dei miei 5 album preferiti. Se non li conoscete provate ad ascoltarli eliminando dalla vostra testa qualunque menata da chitarrista e qualsiasi pregiudizio sulla band o sull’artista. Ascoltateli come se non sapeste suonare, come se di musica non vi foste mai interessati.
Vi concedo al massimo di calarli nel contesto degli anni 90. Chi ha vissuto i 90 nell’età della adolescenza, gioventù o anche per chi era già più grande è più facile questo esercizio, per tutti gli altri chiudete gli occhi e ascoltateli!
Come ho scelto questi 5 album di rock Italiano anni 90.
Li propongo in ordine cronologico e non di preferenza. È stata dura sceglierne solo 5. Ho premiato quelli con cui ho avuto e ancora oggi ho un legame particolare. Mi sono costretto a limitare la lista a 5 album e purtroppo a lasciare fuori molti artisti. Se avessi allungato la lista non ne sarei mai uscito vivo da questa selezione!

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Questa lista dei miei 5 album preferiti del rock Italiano anni 90 non è impostata per essere la recensione di ogni album. È solo una proposta di condivisione, ascolto e confronto. Lasciate quindi nei commenti il vostro pensiero, la vostra preferenza!
El Diablo. Litfiba, 1990

…della famiglia io sono il ribelle..
Quando è uscito questo album avevo 8 anni. Ha girato parecchio sull’impianto di casa, non per mia scelta, subivo i gusti e le preferenze di mio padre, fortunatamente buoni. In questo periodo credo di aver aperto gli occhi sulla musica, tutti gli ascolti passati, sempre indotti, sono venuti fuori: Pink Floyd, Beatles, Creedence, Led Zeppelin, Deep Purple, Queen, Eagles etc.
El Diablo è per me quindi il segno di qualcosa che è cambiato, lo ascolto sempre volentieri in modalità amarcord.
Negrita. Negrita, 1994.

…sul vetro due gocce come fosse un bicchiere…
Negrita, album omonimo di qui sono famosissimi i brani Cambio e Lontani dal mondo. Quest’ultimo in qualche modo potrebbe anticipare le sonorità di alcuni brani dei Negrita futuri, ed è uno dei miei brani preferiti. Il bellissimo lavoro delle due chitarre, il loro gioco di incastri, l’utilizzo del pedale wah wah al servizio del brano, sulle ritmiche e non solamente solista. Quel suono, quanto ho ricercato quel suono e quel tocco negli anni successivi. Gli anni 90 sono stati un periodo musicalmente meraviglioso in Italia proprio perché sono stati prodotti album come questo.
Buon Compleanno Elvis. Ligabue, 1995.

…guarda solo la foto che c’è sul giornale …
Non ricordo se prima di Buon Compleanno Elvis avessi ascoltato altri album di Ligabue. Quando è uscito avevo 13 anni, ricordo altri brani, altri album, come i due citati sopra, ma di Ligabue credo fosse il primo. Però questo lo ricordo molto bene.
È stato l’album delle prime strimpellate e dei dannati barré. È il lavoro di Ligabue che più mi piace.
La Fabbrica di Plastica. Gianluca Grignani, 1996.

…è una vita che provo a cambiare sbaglio e faccio finta di imparare…
Per me La Fabbrica di Plastica è il miglior album di Gianluca. Scrivo “Gianluca” come se lo conoscessi, come se fosse un mio amico. Il fatto è che in quest’album Grignani diventa Gianluca per tutti. Un meraviglioso esempio di creatività. Una fusione di grunge, psichedelia e rock. Testi intimi e meravigliosi.
Chitarre e bassi graffianti. Gianluca fece ciò che vuole, si scontrò anche con la casa discografica per il prodotto realizzato, diverso dal precedente e lontano dalle aspettative. Ma il risultato gli ha dato ragione. È un album bellissimo.
Verdena. Verdena, 1999.

…mi sento lontano come non mai…
All’improvviso i Verdena. Ultimo anno di un decennio d’oro per la musica rock Italiana e non. Tre ragazzi dalla provincia di Bergamo in attività già da qualche anno pubblicano per la Black Out il loro primo omonimo album. La seconda e ottava traccia sono i singoli più di successo mainstream dell’album. Nell’irriverente Istituto Statale d’Arte di Monza, la mia scuola, giravano già alcune cassette con i loro primi brani ma è quando è uscito quest’album che mi sono accorto veramente di loro. Verdena è forse l’album tra quelli proposti di cui ho più coscienza e ricordi. È arrivato alla fine degli anni 90, avevo 17 anni, abbastanza pronto per ascoltare diversamente ma ancora in piena fase adolescenziale dove l’unica cosa che volevo sentire erano chitarre distorte, fuzz, delay e voci graffianti.
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