
Home » Suoniamo alla Vecchia Maniera » Chitarra ritmica, la tecnica segreta che nessuno spiega!
Una tecnica che ci permette di suonare come i nostri guitar-hero?
Cosa mette in comune chitarristi come: Keith Richards, Stevie Ray Vaughan, Jimi Hendrix, Nile Rodgers, Van Halen, John Mayer, John Frusciante e Gary Clark Jr?
Che mi piacciono un sacco! …però questo a te magari non interessa.
Allora cosa hanno in comune che sia di pubblico interesse?
Non sono i fantastici assoli come magari hai pensato, anche perché non so se Nile Rodgers ne abbia mai fatto uno. Quello che avvicina questi chitarristi (avrei potuto prolungare l’elenco) è il loro modo di portare il pezzo! Il loro modo di accompagnare un brano, di fare groove. Oltre ad essere dei grandi solisti, sono anche più dei grandi chitarristi ritmici. Ognuno con il suo modo di stare sul beat, chi più appoggiato, più indietro, chi meno, ma tutti hanno una tecnica in comune!
La tecnica segreta per la chitarra ritmica che nessuno spiega!
Nel video che trovi qui sopra ho fatto l’esempio di tre brani completamente diversi tra loro. Hanno una cosa in comune: il modo con cui viene suonata la parte della chitarra ritmica. Questo modo di suonare è fondamentale per un chitarrista funky, cercandola su internet puoi trovare articoli e lezioni dove viene chiamata Scratching, Skunk o simili. Ma viene utilizzata tanto nel blues quanto nel rock!
Si tratta di plettrare su tutte e sei le corde o anche quattro o cinque, ma lasciando suonare solamente quelle note che devono suonare! Tutte le altre note, dette “ghost notes” produrranno un suono percussivo che ha lo scopo di riempire il sound e aiutare il groove.

Facciamo un esempio
Il tuo riff è composto da una sola nota, prendiamone una a caso sulla corda del Sol: il Do al quinto tasto. Suona ora il Do plettrando tutte e sei le corde ma stoppa con le dita le corde che non devono suonare. Non devi premere, basta che appoggi le dita sulle corde per stopparle.
Ti consiglio di guardare il video proposto sopra perché è più facile vederlo, sentirlo che scriverlo!
Suona sporco, suona cazzuto!
Con il termine sporco intendo che per suonare certi riff, certe ritmiche non devi stare troppo li a guardare se prendi in maniera precisa la nota giusta. Devi prenderla a tempo, ma se il tuo plettro va oltre e prende la corda successiva non ti preoccupare. Sarà la tua mano sul manico a occuparsi di non far suonare le note non necessarie. Questo permette di metterci molta più energia, di sentire e appoggiarti meglio al ritmo, tirerai fuori un suono più cazzuto, il tutto sarà più intenso e sentito.
C’è un chitarrista, meno conosciuto del fratello maggiore, che suonava proprio così con grande tiro e groove. Lui è Malcom Young, chitarrista ritmico degli AC/DC e fratello del più famoso Angus. Ti consiglio di leggere l’articolo dedicato al suo modo di suonare se vuoi migliorare il tuo modo suonare la chitarra ritmica.

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L’esempio di John Frusciante, John Mayer, Gary Clark Jr.
Tra i chitarristi che ho citato a inizio articolo o scelto questi tre perché sono i più giovani del mio elenco.
Tre chitarristi diversi. Tre suoni e stili diversi. La chitarra ritmica in tre modi differenti. Il funk rock di Frusciante, il blues curato di Mayer e quello più sanguineo di Gary Clark. Ti propongo l’ascolto di questi brani rigorosamente nelle versioni live:
- Who did you think I was – di John Mayer.
- Bright Lights – di Gary Clark Jr
- Can’t Stop – dei Red Hot Chili Peppers per John Frusciante.
Studia i riff principali di questi tre brani. Suonali una prima volta suonando solamente le note del riff, successivamente applica questa “tecnica” sentirai la differenza!
Curiosità
John Frusciante applicava live questo modo di suonare anche su brani di cui le versioni studio sono suonate diversamente, questo gli permetteva (perché ora è dedito alle tastiere Casio) di metterci più energia, di avere più suono e quindi riempire meglio il mix.
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